jueves, 12 de noviembre de 2009

ARTICOLO

VENTO DI PAELLA

La tradizione dell’itc Tosi prevede lo scambio di classe al quarto anno di studio, questo è il motivo per cui molti studenti e famiglie scelgono proprio il nostro Istituto tra le scuole cittadine. Certo, alcuni di noi, con buoni risultati scolastici, possono gia’ sperimentare l’esperienza fin dal terzo anno; ma e’ nel quarto che la classe intera realizza il sogno di una settimana insieme, in un altro paese, con nuovi amici nelle loro famiglie.

L’attività è preceduta da tanto fermento:emotivo e di lavori da preparare, inerenti al tema dello scambio.

La nostra avventura in terra spagnola comincia in un soleggiato e tanto atteso giorno di novembre, precisamente il 3 e durerà dieci giorni anzichè la settimana solitamente prevista: siamo privilegiati perchè proprio la nostra classe, la IV BL e sei ragazzi della IV AI, è stata scelta per partecipare a un progetto Comenius che prevede questa durata.

Atterrati nella storica città di Valencia, il viaggio in treno verso Villareal sembrava interminabile, cercavamo intanto di mettere alla prova il nostro spagnolo allenandoci in immaginari, ma possibili, dialoghi con le rispettive famiglie di accoglienza, il tutto in modo più esasperato, poichè l’adrenalina aumentava, che utile. Cosa ci attendeva?

Una moltitudine di visi allegri ci accolse con la nostra stessa trepidazione: l’incontro con l’altro, il compagno, la famiglia, la nostra nuova casa; lo scambio è tutto questo, un salto nel vuoto dove ti devi arrangiare da solo senza il conforto dell’amica o della mamma. È li che capisci il valore di una buona preparazione linguistica e umana.

La prima serata in famiglia preannunciava ciò che avremmo vissuto nei giorni successivi all’Istituto Broch I Llop.

I tocchi di una campana, invece del suono stridulo della nostra campanella, ci hanno segnalato un primo elemento di “diversità”. Entrando nelle classi abbiamo avuto modo di notare come il rapporto con i docenti sia meno formale rispetto alla scuola italiana, la preside Lucia viene chiamata per nome dai suoi studenti. Due nostri compagni in una chiacchierata con lei le hanno spiegato la nostra organizzazione, gli orari, l’uso delle aule e il tutto è avvenuto con grande naturalezza, senza l’ansia dell’incontro ufficiale con chi dirige.

I tempi della giornata qui sono diversi: gli spagnoli sono soliti pranzare verso le 15.00 e durante la mattinata è d’obbligo,verso le 11, “el almuerzo” con un grande panino ripieno di tortilla o rosquilletas alle “pipas” (grissini ai semi di girasole). Dopo il pranzo nella loro abitudine viene la “siesta”, ma noi raramente abbiamo avuto il piacere di effettuarla perchè la nostra giornata è sempre stata pienissima di impegni. La cena in famiglia poi, sembra non arrivare mai....quando ci sediamo a tavola si guarda l’orologio e.......sorpresa.....sono le 22.00!!!!!

La fortuna dei ragazzi che vivono a Villareal consiste nella facilità di spostamento che permette loro di raggiungere in poco tempo scuola, luoghi d’incontro e di divertimento solo con le proprie gambe: svoltato l’angolo c’è la discoteca e più in là, proprio nel centro città, lo stadio del Villareal!!

“Adéu” ma questo è portoghese?!? Nooo!!! È valenciano, la lingua comunemente parlata oltre allo spagnolo. I residenti sono perfetti bilinguisti e noi cerchiamo di seguirli in questo slalom linguistico tra parole conosciute e altre che hanno suoni simili al nostro dialetto bustocco.

Lo scambio risulta sempre un’occasione per farsi nuovi amici e rafforzare i rapporti nella nostra stessa classe; sorprende che italiani e spagnoli si siano amalgamati così facilmente come una grande famiglia: si ride, si scherza e intanto si fa esperienza e si impara a vicenda il linguaggio dei giovani.

In questo scambio sviluppiamo un tema di lavoro: lo studio comparato dello sviluppo delle due città Busto e Villareal, sia dal punto di vista urbanistico che delle tipologie edilizie in funzione dello sviluppo socio-economico. Noi abbiamo presentato con slides in power point la nostra città, la sua storia, le sue abitazioni. Loro ci hanno portato in giro per la città così abbiamo potuto vedere le loro case tutte disposte in fila lungo i margini della strada e le ville con giardino fuori citta, abbiamo camminato tra gli aranceti per vedere le “alquerías”, case di campagna usate dai contadini e per lo più in stato di abbandono perchè la città da agricola è divenuta industriale. Ora grandi fabbriche invadono gli spazi che un tempo erano degli aranceti e dei mandarineti. Abbiamo visitato la più moderna e famosa di queste aziende: Porcelanosa. Abbiamo osservato tutto il processo produttivo, dal momento in cui la piastrella è ancora polvere, al momento in cui diventa parte integrante della casa. A noi sorge una domanda: perchè Villareal è rinomata per la produzione di piastrelle destinate al mercato internazionale? Negli anni 40 una nevicata aveva distrutto le coltivazioni di arance provocando una grave crisi economica locale. Si è dunque pensato di affiancare all’attività contadina una nuova tipologia di industria: quella ceramica, una tradizione risalente alla dominazione araba.

Licht motif delle nostre attività è stato un terribile vento che ci ha accompagnato e ci sospingeva in avanti ad ogni passo. In particolare il vento è stato protagonista della giornata in cui abbiamo visitato Morella, caratteristico paesino di montagna dominato da un castello medioevale in rovina, e Peñiscola una località balneare ricca di abitazioni bianche che creano un contrasto pittoresco con il blu intenso del mare.

Tutto il nostro racconto non basta per rendere l’idea di quello che è stato il nostro percorso: tante emozioni, immagini, risate, parole, voglia di condividere esperienza con i nostri amici stranieri. L’addio che oggi a malincuore siamo costretti a dire sarà solo un arrivederci nell’attesa del nuovo incontro.

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